Per la 29° edizione della celeberrima Maratona dles Dolomites, Castelli ha realizzato la maglia destinata a tutti i partecipanti.

Presentata proprio nella sede dell’azienda a Fonzaso (Bl) alla presenza del titolare Dario Cremonese, di Claudio Canins direttore della manifestazione e con un modello d’eccezione, l’olimpionico Cristian Zorzi.

“Climber’s jersey” il nome è già un programma: la maglia dello scalatore. E in effetti saranno diversi i metri di dislivello da superare per chi vuole portare a termine tutto il percorso lungo della Maratona dles Dolomites del prossimo 5 luglio: addirittura 4.200. La granfondo altoatesina è spesso caratterizzata da un clima fresco la mattina e anche molto caldo nelle ore centrali. Per questo la maglia disegnata da Castelli è superleggera e altamente traspirante, ideale per i giri alpini di alta montagna e le lunghe salite al sole. Non per niente è stata disegnata tenendo conto dei consigli e delle richieste dei corridori dei team pro Cannondale-Garmin e MTN-Qhubeka.

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La Maratona Climber’s Jersey è inoltre fornita di una tasca “ecologica” in più per incoraggiare i ciclisti a non gettare per terra gli incarti delle barrette energetiche o dei gel. L’ecologia è da sempre un tema caro alla Maratona dles Dolomites. Michil Costa, presidente del Comitato Organizzatore, ha commentato soddisfatto questa nuova collaborazione: “da novembre a oggi è stato fatto un lavoro di sviluppo importante insieme ai responsabili di Castelli e il prodotto finito ne è la prova. Siamo orgogliosi del risultato, la maglia, oltre agli accessori, è fatta con materiali e dettagli semplicemente ottimi.” Ora, per i fortunati 9000 partecipanti, non resta che indossarla in gara.

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A proposito dell'autore

Classe '72, scrittore, giornalista, blogger: le sue "Confessioni di un ciclista pericoloso" sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: "Il carattere del ciclista" (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e "Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita" (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.