Sono in aumento le donne che lasciano a casa i tacchi per indossare scarpe e abbigliamento da ciclismo e salire in sella alla bicicletta. La redazione di strada.bicilive.it ha intervistato Sofia, una ragazza che ha cambiato stile di vita prendendo esempio dal proprio ragazzo Giampaolo, con cui ha creato il blog tacchietacchette.com. Per Sofia la bici regala emozioni e dopo ogni giro, lascia sempre il sorriso.

Chi sono Sofia e Giampaolo?
Sofia è una ragazza di 24 anni che, tra pochissimo, si laureerà in giurisprudenza. Un profilo abbastanza anomalo per un ciclista, me ne accorgo dalle facce degli altri appassionati delle due ruote che continuano a stupirsi ogni volta che vedono una giovane ragazza scegliere questo sport.
Giampaolo ha 32 anni e si occupa di marketing in una nota azienda torinese. “Facciamo entrambi volontariato e sosteniamo l’AIL (Associazione Italiana Leucemia), che vorremmo cercare di aiutare sempre di più attraverso i nostri canali e i nostri eventi”. Sofia e Giampaolo sono anche una coppia e non solo sulle due ruote.

Perché il nome Tacchi e Tacchette?
Siamo stati un’intera giornata al computer a pensare e cercare un titolo che spiegasse e rappresentasse il nostro blog, ma niente… Poi proprio come la lampadina dei cartoni animati ebbi l’idea… Tacchi e tacchette, i tacchi il simbolo della femminilità per eccellenza, parte della scarpa della donna, le tacchette, la prima grande difficoltà del ciclista, parte della sua scarpetta. Entrambi amati e odiati da chi li porta. Questa allitterazione tra le due parole, questo suono simile per descrivere in modo perfetto un blog di un uomo e una donna, capace di passare in un batter d’occhio da un tacco a una tacchetta.

Sofia in bicicletta
Sofia ama andare in bicicletta ed è la parte poetica del blog Tacchi e Tacchette.

È nato prima il tuo blog Tacchi e Tacchette o la passione per la bicicletta?
È nata prima la passione per le due ruote. Sono il classico esempio di ragazza che nella vita ha provato a fare mille sport non riuscendo mai ad appassionarsi a nessuno. Ho iniziato a pedalare perché ogni volta che Giampaolo (il mio ragazzo) usciva in bici, tornava a casa più felice.
Capii che il ciclismo sarebbe diventato il mio sport sin dalla prima volta che agganciai le tacchette, la sensazione di libertà e spensieratezza che ti regala sono ineguagliabili.

Come mai hai pensato di scrivere e rendere pubblica la tua esperienza in bicicletta?
Perché a me piace ed emoziona quello che faccio e sarebbe stato un peccato tenerlo solo per me. E poi il mondo del ciclismo è un po’ una grande famiglia, ci si saluta quando ci s’incontra, ci si scambia consigli sulle strade più adatte a noi, e quale modo migliore se non un blog per fare tutto ciò.

Te ne occupi da sola o anche con il tuo ragazzo?
Tacchi e Tacchette è un blog scritto a quattro mani e penso che stia proprio lì la sua forza, proprio questo lo contraddistingue e differenzia dagli altri blog. Giampaolo è la parte più tecnica, più sportiva, io sono il lato più poetico. Se ci porti su una salita mitica, lui ti racconta quale famosa gara del passato si è svolta su quella strada, io ti descrivo il ristorantino in cui ci siamo fermati a mangiare e il paesaggio fantastico che abbiamo ammirato.

Ora che hai conosciuto il mondo delle due ruote e come molti ne sei “dipendente” esci spesso in bici? Da sola o in compagnia?
Assolutamente sì, ogni weekend c’è il giro più lungo, mentre in settimana dopo il lavoro e lo studio, un allenamento più tecnico, anche solo un’ora o due per scaricare le tensioni della giornata. Non esco mai in bici da sola ma sempre con Giampaolo, quando ci è possibile amiamo organizzare uscite con altre coppie. Quando a causa della temperatura è proprio difficile pedalare, amiamo tenerci allenati camminando in montagna, un ottimo allenamento per le gambe di un ciclista.

Sofia e Giampaolo di Tacchi e Tacchette con le loro bici
Sofia e Giampaolo di Tacchi e Tacchette sono una coppia felice e amano andare in bicicletta assieme

La fortuna oggi è che come donna puoi trovare sul mercato abbigliamento alla moda e molto femminile… È stato anche questo il motivo che ti ha fatto avvicinare alla bici?
Non posso dire che sia stato il motivo del mio avvicinamento al ciclismo, ma l’ho ampiamente apprezzato una volta diventata ciclista. La donna ciclista ha un ruolo molto importante che è quello di portare anche in Italia la concezione del bello mentre si pedala. Mi piace che il mio outfit in bici sia ricercato, mi piace vestirmi per andare a pedalare con la stessa attenzione che metterei nella preparazione di un sabato sera con gli amici. Oggi sempre più aziende ci permettono di farlo.

Ora che sei una ciclista… Che emozioni provi?
Quando esco in bici lo faccio per vedere il mondo da una prospettiva speciale e privilegiata. Pedalare mi permette di sentire profumi che diversamente non avrei mai sentito, di provare la vera fatica, di veder scendere il sudore. Mi aiuta anche a concentrarmi e a imparare a non arrendermi, quando sei stanca, sfinita e vorresti staccare il piede da quel pedale è solo la forza di volontà e la voglia di farcela che dicono al tuo piede rimani lì, continua a spingere. Per questo motivo vado in bici.

Qual è il messaggio che vuoi dare attraverso il blog Tacchi e Tacchette?
Tacchi e Taccchette vuole trasmettere emozioni, vuole condividere con gli altri appassionati la magia di questo sport e, perché no, dare anche dei consigli su quali viaggi affrontare, in quali luoghi fermarsi per un caffè o per scattare una foto fantastica.

Su che canali social possiamo seguirvi?
Noi siamo attivissimi su Facebook (Tacchi&Tacchette – il nostro ciclismo), su Instagram (@tacchitacchette), su Twitter (@TacchiTacchette), ma soprattutto sul nostro sito a cui teniamo molto tacchietacchette.com.

Quali sono i progetti futuri di Tacchi&Tacchette?
Vogliamo ampliare la nostra community, fare in modo che sempre più coppie (ma non solo) entrino in sintonia con noi e sposino il nostro approccio al ciclismo.
Per quanto riguarda il futuro più prossimo, stiamo lavorando a un ambizioso progetto estivo che avrà come probabili scenari alcune delle strade Mitiche di questo sport, quindi seguiteci perché ne varrà veramente la pena.

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A proposito dell'autore

Chiamata dagli amici "acqua e paltan", proveniente da sport completamente differenti, ora dedica cuore e mente al mondo delle due ruote offroad. Poliedrica nel suo lavoro: un'ottima fotografa, sa mettersi a disposizione anche dall'altra parte dell'obiettivo! Attiva come "social specialist" non smette mai di pensare a dove la bici la porterà ad infangarsi la prossima volta!