La Morra per un giorno non è stata solo la meta preferita dai buoni intenditori di vino ma anche dai curiosi concorrenti della prima edizione del Superenduro B-Road, una corsa in bicicletta più facile da farsi che da spiegarsi

Superenduro B-Road 2015 | La Morra from Superenduro TV on Vimeo.

Se infatti per gli habitué del Superenduro in versione mountain bike il cambiamento è sostanzialmente nel mezzo a due ruote (e nell’abbigliamento), per i più questa gara rappresenta una vera e propria novità, sia come format sia come percorso affrontato.

Asfalto o sterrato? Entrambi

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Nei circa 110 km affrontati sotto le ruote è passato un po’ di tutto: prevalentemente asfalto, ma anche sterrato scorrevole tra i vigneti, fondo sabbioso e sconnesso tra i noccioleti, ciclabili lungo il fiume, ripide scorciatoie e, dulcis in fundo, a poche centinaia di metri dall’arrivo il famigerato e soprannominato da me, “Muro di Huy in erba”!

Strada o mountain bike? Meglio gravel

E qui viene il bello, che bicicletta utilizzare per affrontare un simile percorso? L’organizzazione non pone paletti, ognuno è libero di fare la sua scelta: chi come me ha nel box due bici da corsa evidentemente non ha altra soluzione che dotarne una di pneumatici un po’ più generosi (dove possibile) e via; altri hanno optato per il ciclocross, qualche mountain bike front con gomme slim e addirittura un paio di mountain bike full. I più agguerriti sono già equipaggiati con gli ultimi modelli gravel appena arrivati nei cataloghi dei produttori, bici che calzano a pennello al percorso tra i vigneti delle Langhe.

Per chi? Per tutti

Con questi presupposti ci si ritrova in partenza insieme ciclisti di tutte le estrazioni e nazionalità, cosa singolare per una competizione, sempre più spesso la frammentate e frequentate da specialisti della disciplina. Qui ognuno porta il suo bagaglio di esperienza e cerca di metterlo in campo, sarà il terreno sotto le ruote a dar ragione a volte allo stradista altre al biker. Chi poi come me ha esperienza un po’ con tutte le due ruote ma non è specializzato in un bel niente e aspira solo fare una gara dal sapore antico in un luogo magnifico, la situazione calza a pennello. In più, il percorso ideato da un “local” farà sicuramente venir fuori il meglio del territorio.

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La gara

Eccoci alla partenza. Come detto il format riprende quello collaudato del Superenduro, partenza a gruppi di 6 per il trasferimento e poi ogni 10 secondi per le prove speciali. Il programma prevede quattro trasferimenti e altrettante Ps. Il bello di questo format portato su strada è quello di dare al ciclista il tempo di gustarsi il panorama circostante durante i trasferimenti pedalando in assoluta tranquillità e non passare il tempo a fissare la ruota del gruppo come spesso avviene nelle Gran Fondo. Poi quando arrivi al ristoro e trovi un buffet di prelibatezze locali vedi il sorriso anche sui volti di chi ha già forato due volte!

Ma c’è una classifica vero? Qualcuno, dopo i primi favolosi 30 km di trasferimento con tanto di banchetto a Bossolasco, si è dimenticato che il chip posto sulle loro bici serve per stilare una classifica. E quando lo speaker chiama i primi concorrenti, l’agonismo che fino a quel momento era rimasto nel cassetto viene fuori ed esplode di botto nei primi km di speciale. Così, se al primo ristoro mi son concesso un calice di vino, dal secondo in poi sto più accorto e penso anche alla classifica.

Oppure considero che i chilometri da percorrere sono ancora molti, c’è caldo e forse è meglio non esagerare. Il susseguirsi di trasferimenti, ristori e speciali corre veloce, molto più del tempo dettato dall’adesivo appiccicato sul telaio che indica Start 9.01 e Finish 16.21.18238030840_6527a225b5_h

D’altronde quando ci si diverte il tempo vola e così siamo alla partenza della ps4, quella che più ho apprezzato: primo tratto in leggera salita su asfalto, qualche km offroad su e giù per i vigneti, ancora salita, il temuto Muro di Huy superato per il rotto della cuffia senza poggiare il piede e il pavè finale che riporta al Belvedere di La Morra dove ci aspetta l’applauso del pubblico.

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Alla prossima B-Road

Mi sono iscritto per fare un “giro in bici nelle Langhe” e alla fine è quello che ho fatto, pedalare con amici che non vedi tutti i giorni e conoscere altri appassionati come te, ma poi ti rendi conto che dentro questo giro hai fatto anche una gara, ben mascherata tra i trasferimenti e i ristori, tra le chiacchere e il paesaggio unico. E sei felice di leggere il tuo nome nella classifica finale.

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È sempre un piacere ed ormai un rito cercare il proprio nome nell’elenco della classifica.

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