6 consigli utili per aiutarti a dare il via a una lunga e sana passione per la bicicletta

Ogni anno sempre più persone nel nostro paese si muovono in bici. Se ci pensate bene potrebbe essere l’unico mezzo che unisce trasversalmente tutta la nostra società. Dal bimbo di 3 anni con la bici senza pedali all’adolescente con la bmx, dal ciclista urbano all’agonista puro, dal vecchietto che fa la spesa al cicloturista. Persone, estrazioni sociali, età e bisogni completamente diversi che fanno parte di un mondo parallelo a due ruote in continua espansione, affiancato da un mercato che offre una quantità di prodotti imbarazzante.

Adesso vorrei mettermi nei panni della persona “tipo” che vuole iniziare a fare qualche uscita in bici e acquistare la sua prima “bella bici per fare qualche giro la domenica, da spenderci abbastanza, anche 300-400 euro…” ( solitamente sono queste le parole con cui mi contattano). Il primo passo da fare è informarsi, giusto? Ed è così che i forum si intasano di richieste tipo: “Consiglio acquisto prima bici”. In una sola giornata la risposte si moltiplicano esponenzialmente e spesso si arriva a considerare dettagli tecnici che nemmeno i produttori stessi penso ne siano a conoscenza.

Dopo essersi schiarito le idee e aver scoperto che con quei 300-400 euro di spesa che prevedeva può puntare a bici di bassa gamma, talmente bassa che molti marchi non prevedono nessun modello sotto i 500€, è ora di passare all’acquisto.

Va dal ciclista consigliato e incappa nel secondo step che segue l’acquisto di una bici: l’abbigliamento e gli accessori. Quello è il momento in cui, solitamente, inizia a osservare oggetti dei quali non sapeva nemmeno l’esistenza con uno sguardo tra l’affascinato e il disperato. Il mondo della bici l’ha catturato, come fa con tutti….

Adesso è ora di usarla questa bici! E pedalare non basta, vediamo i 6 consigli da considerare per le prime uscite in bici.

La sicurezza prima di tutto

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Una cosa che, purtroppo, mi capita ancora di vedere tra chi è alla sua prima uscita in bici e purtroppo anche tra i più esperti, è il non indossare il casco. Molti pensano che non possa succedere niente se vanno a farsi un giro tranquillo dietro casa o si muovono in città per andare al lavoro. E molto probabilmente non succederà mai nulla, lo spero per tutti. Ma nel momento in cui dovesse succedere potrete contare solo sulla fortuna, perché i traumi cranici durante un incidente, su un mezzo a due ruote, sono dietro l’angolo. E ognuno di noi sa benissimo che l’asfalto, le pietre o una macchina sono più dure di una testa. Questo lo rende un gesto doppiamente incosciente, che però è influenzato anche da alcuni video e apparizioni televisive che non danno sicuramente una mano alla diffusione di una cultura corretta.

Oltre al casco ci sono tutte le altre protezioni specifiche per le singole discipline, in generale casco e guanti sono la base di tutto.

Infine, ricordate che anche per le bici c’è un codice della strada da rispettare.

Avere la bici non basta. Pensa all’attrezzatura.

Il ciclismo è uno sport molto individuale, anche nelle uscite di gruppo devi sempre pensare alla tua autosufficienza, perché gli imprevisti sono frequenti, una semplice foratura in un’uscita individuale può costringerti a un rientro con bici a spinta. Niente di preoccupante se sei nella via dietro casa ma se ti trovi in un bosco durante il tramonto a 10 km da casa, la faccenda diventa poco piacevole.

Un kit per eventuali forature è quindi essenziale:
  • Leve per smontare gli pneumatici
  • Minipompa
  • Camera di scorta

Al quale sarebbe opportuno aggiungere un multitool, ovvero un insieme di attrezzi specifici per la bici racchiusi in un unico attrezzo, piccolo e leggero. Molto importante è scegliere un multitool con uno smagliacatena, in caso di rottura di quest’ultima, o acquistarne uno separatamente. Non dimenticate le false maglie per riparare la catena rotta.

L’abbigliamento lo considero parte dell’attrezzatura. Per questo bisogna far particolarmente attenzione alla qualità del prodotto e tener conto delle condizioni meteo da affrontare. Di consigli c’è ne sarebbero una marea a riguardo, però penso che quando proverai a fare un uscita sotto la pioggia senza giacca impermeabile troverai la soluzione da solo per la prossima uscita bagnata.

Una buona base di meccanica è essenziale.

Come hai visto al punto precedente, un kit di “sopravvivenza meccanica” è fortemente consigliato. Il fatto è che bisogna anche saperli usare certi attrezzi. Sei sicuro di montare una camera d’aria senza pizzicarla? O di riparare una catena nel modo giusto? Per questo ti consiglio di affiancarti ad un tuo amico esperto o il ciclista di fiducia e farti spiegare tutti i passaggi. Su Internet ci sono tutorial ovunque ma è solo con la pratica che imparerai davvero a essere autosufficiente nella maggior parte delle occasioni.

Non provare a scalare l’Everest alla prima uscita in bici.

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Capisco che hai il giocattolo nuovo e vorresti starci sopra più tempo possibile, capisco che il resto del tempo che non sei in bici lo passi a guardare siti e video di bici, ma se vuoi che i primi giri siano piacevoli e non si trasformino in un’agonia contornata da continue maledizioni mentali e vista appannata (parlo per esperienza personale), ti consiglio di procedere per gradi. Come diceva il mio primo “maestro” di mtb: Step by step. Vai a sensazione e cerca di fare piccoli miglioramenti continui. Datti una frequenza di allenamento prestabilita, in modo da averla inserita nei programmi settimanali e cerca di rispettarla. I progressi inizialmente li noterai di uscita in uscita e imparerai presto a capire i tuoi limiti, per gestirli nel modo migliore e trovare un equilibrio tra divertimento-fatica-rischio.

Perché lo fai? Fissati un obiettivo, affronta la fatica e sii ottimista.

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Questo punto è di fondamentale importanza per dare una continuità alle uscite in bici e allenamenti. Nel caso in cui tu già non lo sappia, chiediti perché lo fai, al di là del divertimento. Come ogni cosa avrà un momento iniziale intenso per poi col tempo sfumare in perdita di motivazione se non è appoggiata su basi solide. Per evitare queste situazioni fissarsi un obiettivo finale ambizioso, concreto e difficilmente raggiungibile (ma non impossibile) è un ottimo inizio e stimolo continuo. Non dev’essere legato unicamente alle competizioni, può essere di ogni tipo: voler perdere peso, rimettersi in forma, recuperare da un infortunio, viaggiare…

Il tutto interposto da obiettivi intermedi più semplici da raggiungere che ti daranno la forza di andare avanti e miglioreranno la tua autostima.

Non farti influenzare.

Gli elementi fondamentali del ciclismo sono dedizione e allenamento, senza questi non si va da nessuna parte. È vero che certe tabelle di allenamento sono migliori di altre, che questa bici è più leggera di quella, che quella ruota potrebbe fare la differenza… Ma è anche vero che si sta parlando di livelli dove la differenza la fanno i dettagli e non è sicuramente il caso di un principiante che può continuare a vivere bene e divertirsi senza sapere nulla di componenti e materiali “spaziali”. Ognuno di noi si vuol togliere qualche sfizio per la sua passione ma l’importante e partire con il piede giusto, senza farsi influenzare troppo dalle mode del momento, dalle novità supertecnologiche e dalle soluzioni ultraperformanti, perché tanto le bici non vanno avanti da sole e due gambe con i watt di un motore non si possono comprare.

Quindi non iniziare le solite “guerre al grammo” prima del previsto perché hai già tutto quello che ti serve: una bici (funzionante), due gambe, buona volontà e un’attrezzatura base. Il resto son tutte scuse.

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A proposito dell'autore

Osteopata D.O., chinesiologo e tecnico FCI. Appassionato di sport individuali e gareggia in mtb dal 2006, ottenendo buoni risultati nel downhill ma partecipando a gare di ogni specialità. Socio fondatore di Promosport Racing e Boschi Sport club, due associazioni volte a seguire quelle che sono le sue idee di sport: aggregazione, divertimento e competizione.