Domenica 21 maggio 2017 a Cesenatico si correrà la 47esima edizione della mitica granfondo Nove Colli. La Nove Colli è forse la granfondo di ciclismo più amata dagli italiani. Iscrizioni già chiuse da novembre.

Più di 12mila pettorali bruciati nell’arco di pochi minuti. Un altro record. Per i ritardatari, dai primi di febbraio sulla piattaforma online Charity Stars saranno messi all’asta 7 pettorali per partecipare, partendo dalla ambitissima griglia rossa.

Il ricavato dell’asta online sarà devoluto all’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR). Dunque buona causa che si abbina alla prestazione.

partenza con migliaia di bici e brumotti alla Nove Colli

La Nove Colli parte all’alba ed è puro spettacolo: per la luce, per le migliaia di biciclette e per gli show allestiti dall’organizzazione (a destra un’esibizione di Brumotti nell’edizione 2016).

Venendo alla storia della mitica granfondo, tutto ebbe inizio il 19 maggio 1971, quando alle 5 del mattino i primi 17 pionieri diedero il via a quella che sarebbe diventata una leggenda. Partenza dallo storico Bar del Corso. Un evento cresciuto a dismisura, fino alle ultime edizioni “sold out”.

Ma la Nove Colli non è solo leggenda. È anche una granfondo dura e impegnativa, da non sottovalutare assolutamente. Io l’ho affrontata diverse volte e anche quest’anno, come sempre, sarò in griglia.

Ma il ricordo della prima volta, i miei primi “200 km”, resta indelebile. Tanta fatica, ma una soddisfazione immensa al traguardo. Ho pensato perciò di darvi qualche consiglio, le cose che avrei voluto sentirmi dire io prima di partire. Sono 9 in tutto. Le ho pensate soprattutto per chi sarà al suo esordio.

Nel frattempo, prima di passare in modo specifico alla Nove Colli, vi invito a dare un’occhiata all’articolo generale sui 10 consigli per affrontare la prima gf di ciclismo.

Consigli per affrontare le salite della Nove Colli

Iniziamo con qualche considerazione generale. Innanzitutto, bastano i numeri per inquadrare la Nove Colli, teneteli sempre bene a mente: percorso lungo di 205 km per 3.840 metri di dislivello, percorso medio di 130 km per 1.871 metri di dislivello. Non spostatevi da questi.

Il che significa, tracciati di tutto rispetto, con dislivelli degni di una granfondo alpina. Anche se non si superano mai i 791 metri di altitudine (la “Cima Coppi” della Nove Colli). E chilometraggio quasi da randonnée: sono poche le granfondo che toccano i 200 chilometri.

La Nove Colli non è una passeggiata. Va preparata con cura e allenamenti costanti.

E veniamo alle 9 dritte per voi. Ho scelto di analizzare il percorso (lungo). Nella fattispecie, le mitiche 9 salite. Perché, fatti salvi i primi 37 km, nella Nove Colli non c’è un metro di pianura o quasi.

E le salite, tante, in rapida successione, se non affrontate adeguatamente possono fare molto male. Vediamole allora assieme. Chissà che possano fare meno paura. Per ciascuna vi do una parola d’ordine. Da tenere a mente mentre l’affronterete. Spero vi possa essere utile.

Per il resto, in bocca al lupo. Vedrete, sarà uno spettacolo. Ci vediamo in griglia a Cesenatico, 6 del mattino (anzi, vi consiglio, visto l’alto numero dei partecipanti, almeno mezz’ora prima). E ora, sotto con le nove salite.

altimetria della granfondo di ciclismo Nove Colli

La granfondo Nove Colli è lunga 205 km per 3.840 m di dislivello. Le salite sono 9, si raggiunge il punto più alto sul Monte Pugliano (791 m slm) e il tratto con la pendenza massima lo si percorre sul Barbotto (18%). In alternativa si può affrontare il percorso medio (130 km per 1.871 m di dislivello).

1ª salita della Nove Colli: Bertinoro

Arriva esattamente dopo 37 km di gara, gli unici pianeggianti. Fin lì avrete viaggiato alla velocità della luce. Media tranquillamente sopra i 40 all’ora, anche per i più lenti. Vi sembrerà di avere volato.

Ma non fatevi ingannare. La vera Nove Colli inizia adesso. Dal Colle numero 1, il Bertinoro. Otto chilometri di ascesa con una pendenza media del 3% e una pendenza massima del 13%: 227 metri di dislivello in tutto.

Nulla di impossibile, ma è solo la prima di una lunga serie di ascese. Attenzione, soprattutto per chi dovesse partire dalle ultime griglie, agli imbuti. Facile dover mettere piede a terra per il “traffico” intenso qui. Massima attenzione e rispetto per gli altri concorrenti allora.

Non fatevi prendere dalla fretta e dall’ansia, di tempo per fare il vostro “tempo” ce ne sarà. Vi aspettano altri 8 colli. Parola d’ordine: occhi bene aperti.

tratti di piano e salita alla granfondo nove colli

I tratti pianeggianti della Nove Colli sono veramente pochi e la salita al primo colle è posizionata a 37 km dalla partenza.

2ª salita della Nove Colli: Pieve di Rivoschio

Al km 65, in località Piandispino, ecco il secondo colle della granfondo. Ma dopo il primo, avrete già fatto altri metri di dislivello, lungo i vari saliscendi di cui la Nove Colli è piena. Il Pieve di Rivoschio misura 8 chilometri, con pendenza media del 4,7% e massima del 9%.

È più lungo del precedente Bertinoro e l’affollamento di partecipanti è ancora alto. Anche qui, massima attenzione. Soprattutto nella successiva discesa, tortuosa e con asfalto spesso non in buone condizioni (una costante un po’ di tutta la Nove Colli).

Il dislivello totale del Pieve di Rivoschio è di 307 metri. Affrontatelo con un rapporto leggero, facendo girare bene la gamba che ancora deve carburare. Avete davanti altri 3.000 metri di dislivello. Parola d’ordine: agilità.

3ª salita della Nove Colli: Ciola

Al km 80, appena dopo l’abitato di Linaro, inizia il terzo Colle, il Ciola. Irregolare, si sale spesso a gradoni, 6 chilometri al 5,5% di pendenza media, per un dislivello totale di 313 metri.

Non fatevi trarre in inganno da questi numeri però: i colli di questa granfondo non sono mai facili da interpretare, e questo in particolare. Si sale in maniera discontinua, faticando a trovare il ritmo che si vorrebbe, questo anche per via della “folla” di partecipanti, che costringe a procedere a scatti.

Giunti a questo punto, però, il plotone comincerà a sfoltirsi. Cercate, per quanto possibile, di procedere regolari, evitando inutili fughe in avanti che potreste pagare, care, dopo. Parola d’ordine: calma e gesso.

sole e pioggia nelle edizioni della granfondo di ciclismo Nove Colli

Controllate bene il meteo previsto per il giorno della granfondo Nove Colli: una giornata calda potrebbe darvi qualche problema di idratazione soprattutto nelle salite finali mentre in caso di pioggia vestitevi adeguatamente e affrontate le discese con prudenza.

4ª salita della Nove Colli: Barbotto

Km 91, Mercato Saraceno. Dopo un rapido passaggio nel centro del piccolo borgo, che vi invito a guardare perché è molto bello, un piccolo ponte vi condurrà all’imbocco di quello che è considerato l’autentico spauracchio della Nove Colli. Il Barbotto.

Ve lo dipingeranno come un Mortirolo. Non fatevi spaventare. Il tratto duro è in realtà solo quello finale, un chilometro scarso, dunque non così tremendo.

Un consiglio: fatelo però sui pedali (si tocca il 18%) e prestando attenzione a chi, impreparato, inizierà a zigzagare tagliandovi all’improvviso la strada. In cima vi sentirete dei leoni.

Altro consiglio: fermatevi al ristoro, è rifornitissimo e ormai avete quasi 100 km nelle gambe. Dovete reintegrare. Ecco il Barbotto in cifre: 5,5 chilometri al 6,9% di pendenza media, con punta massima del 18%. Parola d’ordine: niente panico.

5ª salita della Nove Colli: Monte Tiffi

È chiamato anche “Tiffi-Carogna” non a caso. Il motivo è semplice: apparentemente corto, solo 3 km, ma spietati. Quasi (ho detto quasi) come il finale del Barbotto.

La pendenza massima tocca il 16%, mentre la media si attesta sul 5,8%. Siamo ormai a 115 chilometri di gara, avrete superato il bivio fatidico tra percorso lungo e percorso medio, vi restano “soltanto” 4 colli da scalare. Parola d’ordine: forza e coraggio.

targa sul colle del barbotto e bivio percorso medio e lungo della granfondo nove colli

A sinistra la celebre targa posta sul colle del Barbotto che recita: “Il mito crudele del ciclista: la sfida più affascinante della Romagna”. A destra il bivio che divide il percorso medio da quello lungo.

6ª salita della Nove Colli: Perticara

Subito dopo il “Tiffi-Carogna”, si torna a salire. 4% di pendenza media, ma con la solita “rasoiata” in sorpresa, che qui può cominciare a fare male (pendenza massima 12%) visto il dislivello che ormai avrete accumulato (2.000 metri circa).

Il Perticara è una salita relativamente lunga, 9 km in tutto. La Nove Colli è una granfondo che contiene una certa dose di sadismo, mettetelo in conto. Parola d’ordine: toglierselo dai piedi.

7ª salita della Nove Colli: Monte Pugliano

Km 141 di gara. È quello che presenta il dislivello maggiore di tutta la granfondo Nove Colli, oltre che l’altitudine massima (con i suoi 791 metri slm è la “Cima Coppi” della granfondo di Cesenatico).

In 9 chilometri di ascesa si sale infatti di 511 metri, con una pendenza media del 5,6% e una massima del 12%. È la salita forse anche più regolare dell’intera granfondo, prosciuga gambe ed energie.

Fatela con rapporti agili e cominciate a prepararvi mentalmente per il gran finale. Sfruttate i ristori, d’ora in avanti in cima a ogni colle. Coraggio, mancano “solo” 60 chilometri. Parola d’ordine: regolari.

ciclisti al traguardo della granfondo Nove Colli

Per la gloria o semplicemente per la soddisfazione personale, arrivare al traguardo della Nove Colli è per tutti una grande emozione.

8ª salita della Nove Colli: Passo delle Siepi

Km 156. Il nome sembra mettere in guardia. Un vero e proprio “passo”? In realtà, a dire la verità, l’altezza è piuttosto modesta: 414 metri sul livello del mare. 5,8% la pendenza media, ma “solo” 7% la massima per un totale di 4 km di salita.

Direi che a questo punto si fa senza troppi problemi. Vi sentirete gasati, comincerete a “vedere” il traguardo, la fine del calvario lungo 205 chilometri. La grande impresa sembra fatta.

Ma attenzione, vi aspetta ancora l’ultimo, cattivissimo colle. E non sarà una bella sorpresa. Parola d’ordine: frenare gli entusiasmi.

9ª salita della Nove Colli: Gorolo

Non scherzavo. Questo è davvero, a mio parere, il punto più ostico dell’intera granfondo Nove Colli. Sarete stanchi e dovrete affrontare pendenze a doppia cifra, per di più sotto il sole.

Se il Barbotto è lo spauracchio con il suo 18%, questo è il colpo di grazia ai vostri quadricipiti: 17% di pendenza massima. Con un finale senza un metro d’ombra.

Non guardate troppo davanti, potreste spaventarvi vedendo i concorrenti, numerosi, che salgono a piedi. Stringete i denti e pedalate agili, ce la farete tranquillamente. Oppure, ma solo se ne avete, provate uno sprint indurendo di un dente.

Dopo tutto, come diceva Pantani, andare forte in salita abbrevia l’agonia. Unica nota positiva: il Gorolo misura 4 chilometri. Dopo è fatta. Da qui in avanti vi attendono qualche leggero saliscendi e poi la “trenata” finale – da fare rigorosamente in gruppo, dando educatamente il cambio – verso Cesenatico.

La Nove Colli 2017 è nel sacco. Parola d’ordine: sentirsi eroi.

medaglie e post gara della granfondo nove colli

Terminata la Nove Colli e ricevuta la medaglia di partecipazione, inizia il post gara fatto di racconti e chiacchiere davanti a un bel piatto di pasta!

Siete appassionati di granfondo leggendarie e avreste intenzione di partecipare anche alla Maratona dles Dolomites? Ecco a voi i 7 consigli per le 7 salite della mitica gf dolomitica.

Per maggiori info, vai sul sito Nove Colli.

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A proposito dell'autore

Classe '72, scrittore, giornalista, blogger: le sue "Confessioni di un ciclista pericoloso" sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: "Il carattere del ciclista" (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e "Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita" (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.