La Freccia Vallone (la Flèche Wallonne, in francese) è una delle tre Classiche che compone il Trittico delle Ardenne, insieme alla Amstel Gold Race e alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Si piazza nel mezzo nel calendario, il mercoledì seguente la corsa olandese e tre giorni prima della “Doyenne” (Decana). Di quest’ultima, che parte e arriva a Liegi, la Freccia Vallone è definita come la “sorellina”: da qui infatti anche la denominazione di “piccola Liegi-Bastogne-Liegi”, per la somiglianza nel percorso visto che attraversano le stesse zone e il chilometraggio minore.

La Freccia Vallone non è infatti una delle cinque Classiche Monumento, ma il livello è molto vicino e in passato ha assunto un ruolo di primissimo piano tra le corse di un giorno. Fa parte attualmente parte dell’UCI World Tour (fu parte del circuito UCI ProTour tra il 2005 e il 2007).

In quest’articolo esploreremo la storia della Freccia Vallone, soffermandosi sugli episodi e i corridori che l’hanno resa grande. Alla fine troverete anche l’Albo d’Oro completo con tutti i vincitori.

Uno scatto dei ciclisti che corrono alla Freccia Vallone

Freccia Vallone: dalla fondazione negli anni ‘30 al Dopoguerra

Quasi mezzo secolo dopo la creazione della Liegi-Bastogne-Liegi, Alban Collignon, direttore del quotidiano Les Sports, e i suoi collaboratori Albert Van Laethem e Albert Beving ebbero l’ennesima intuizione. L’idea era quella di una corsa che attraversasse la Vallonia e collegasse la città di Tournai a quella di Liegi.

Il progetto prese forma il 13 aprile 1936, Lunedì di Pasqua, il giorno dopo la Parigi-Roubaix. Fu quella la data della prima edizione della Freccia Vallone, con un parterre quasi interamente belga. Vinse Philemon De Meersman, il quale resta ancora oggi il corridore più giovane di sempre a conquistare questa corsa (21 anni e 150 giorni). Gli si avvicinò Eddy Merckx nel 1967, quando entrò nell’albo d’oro a 21 anni e 303 giorni.

Uno scatto di Eddy Merckx nel 1967 durante la Freccia Vallone

Eddy Merckx nel 1967.

Nelle prime edizioni la Freccia Vallone iniziò ad assumere però un ruolo di primo piano rispetto alla Liegi-Bastogne-Liegi, banalmente perché si svolgevano entrambe nello stesso weekend e la Freccia veniva prima.

Un’altra motivazione è che questa corsa era già inclusa nella Challenge Desgrange-Colombo (una competizione a punti la cui classifica si basava su tutte le grandi corse dell’epoca). Così i migliori al mondo nelle corse di un giorno iniziarono a darsi battaglia fin da subito in questa gara, la quale durante la Seconda Guerra si fermò solamente una volta (nel 1940).

Tra i vincitori di quel decennio spicca il nome del belga Marcel Kint. L’Aquila Nera conquistò la Freccia Vallone tre volte di fila (1943-1945).

Nel 1948 arriva anche il primo successo “straniero”a interrompere il dominio belga dei padroni di casa. È di Fermo Camellini, che vinse da italiano e poche settimane dopo da francese. Fermo era nato infatti a Scandiano (Reggio Emilia), ma emigrò in Francia con la famiglia da bambino e subito dopo la sua prima grande vittoria decise di ottenere la cittadinanza francese.

Fermo Camellini durante la Freccia Vallone del 1948

Fermo Camellini nel 1948.

Non bisogna però aspettare troppo per far tornare l’Italia al primo gradino del podio.

Nel 1950 Fausto Coppi arrivava da un’epica vittoria alla Parigi-Roubaix e l’anno precedente chiuse terzo alla Freccia. Per evitare che gli avversari di casa nel finale, come nella scorsa edizione, possano sfruttare la scia di auto e moto al seguito della corsa, Coppi attacca da lontanissimo. Lo fece a circa 100 km dall’arrivo e nessuno riuscì a riprenderlo.

“L’anno scorso mi raggiunsero nella lunga discesa su Liegi, anche grazie all’aiuto di auto e moto, ecco perché ho attaccato da lontano, per mettermi al sicuro nel finale da una simile sceneggiata” dichiarò Coppi alla stampa dopo essere arrivato al traguardo con cinque minuti di vantaggio sul secondo classificato: il distacco più ampio nella storia della Freccia Vallone.

Fausto Coppi durante la Freccia Vallone del 1950

Fausto Coppi nel 1950.

Le edizioni a seguire furono caratterizzate dai duelli tra Ferdi Kübler e Stan Ockers, con il primo che firmò una doppietta (1951-1952) e il secondo che pareggiò i conti nel 1953 e nel 1955. Lo svizzero arrivò ad un passo dal successo anche nel ‘53 e nel ‘54.

Secondi posti che furono appannaggio anche degli italiani: prima con Gino Bartali nel 1951, sempre dietro a Kubler, poi con Sante Ranucci che ottenne il miglior risultato della sua carriera nel 1956 dietro Richard Van Genechten.

Il dominio belga

Apre il nuovo decennio nel 1960 Pino Cerami. Il siciliano che viveva da tempo in Belgio e da poco aveva preso quella nazionalità giunse alla Freccia Vallone dopo un clamoroso e inaspettato successo sul pavé francese della Parigi-Roubaix. All’età di 38 anni e 12 giorni andò a prendersi in solitaria anche la “piccola Liegi-Bastogne-Liegi”, divenendo ancora oggi il vincitore più anziano di questa corsa.

Gli italiani del Belgio lo adottarono, dedicandogli addirittura il Gran Premio Cerami: una corsa in preparazione alle classiche.

Pino Cerami durante le Freccia Vallone del 1960

Pino Cerami nel 1960.

A fermare i belgi per due anni furono di nuovo gli italiani: Roberto Poggiali nel 1965, Michele Dancelli nel 1966.

Poggiali sconfisse allo sprint Felice Gimondi che da neo-professionista arrivò vicinissimo a un grande risultato. Da neo-professionista infatti, a eccezione di Philemon De Meersman, il primo vincitore, nessuno ha mai vinto la Freccia Vallone. Qualcuno ci è andato peraltro molto vicino.

Quella del ‘65 fu anche la gara dell’esordio assoluto di Eddy Merckx che non tardò ad inserire nel suo monumentale palmarès la “sorellina della Liegi”.

Il “Cannibale” si ripetè infatti per tre volte alla sua maniera (1967-1970-1972).

La più bella fu quella del 1970 quando arrivò alla partenza dopo una bruciante sconfitta alla Liegi-Bastogne-Liegi, dove i fratelli De Vlaeminck (Roger e Eric) lo chiusero scorrettamente in volata, senza l’intervento della giuria. Merckx modificò il suo programma e la settimana successiva alla Freccia fece di tutto per farla pagare ai due. Ci riuscì eccome, vincendo per distacco.

I fratelli De Vlaeminck

I fratelli De Vlaeminck.

Nel 1977 non era ancora iniziata la grande rivalità tra Francesco Moser e Giuseppe Saronni, ma in quell’edizione della classica belga ci fu uno dei primi scontri ravvicinati tra i due italiani. Attaccò però Freddy Maertens a ben 47 chilometri dall’arrivo, lasciando le briciole agli altri: al traguardo arrivò da solo trionfante. Lo sprint tra gli inseguitori, a più di tre minuti, lo vinse Moser davanti a Saronni.

Pochi giorni dopo diventa però una volata per la vittoria, perché dai risultati del controllo antidoping molti belgi risultarono positivi, tra cui anche Maertens. Così la Freccia Vallone del ‘77 venne assegnata a tavolino a Moser. E Saronni sospirò: “Fosse stato uno sprint per il primo posto sarebbe cambiato tutto”.

I numerosi successi azzurri

L’Italia, con i suoi 18 trionfi, è la seconda nazione più vittoriosa della Freccia Vallone. Al primo posto c’è il Belgio con 38 vittorie.

Nel 1978 e nel 1979 Gianbattista Baronchelli e Giuseppe Saronni si dovettero accontentare della seconda piazza. Ma Giuseppe riuscì a presto a pareggiare i conti con il rivale Moser anche in questa corsa.

Giuseppe Saronni durante la Freccia Vallone 1979

Giuseppe Saronni nel 1979.

Nell’edizione del 1980, quando la rivalità con il corridore trentino esplose, Saronni voleva aggiudicarsi a tutti i costi questa corsa che l’avversario disertava preferendola spesso alla Parigi-Roubaix che si svolge pochi giorni dopo.

Giuseppe si mosse nel finale staccando gli altri big, Bernard Hinault su tutti, e riprendendo l’ultimo fuggitivo Sven-Ake Nilsson. Non riuscì a scollarlo dalla sua ruota e così lo battè allo sprint sul rettilineo di Spa. Per il corridore di Novara fu la prima grande vittoria in una corsa di un giorno.

Nel 1982 tornò a risuonare l’inno italiano con Mario Beccia, grande sorpresa di quell’edizione. Beccia cadde a 80 km dal traguardo e dolorante vorrebbe ritirarsi, ma il suo direttore sportivo lo incitò a non fermarsi. Mario così continuò e ritrovò la forza per attaccare ancora, solo il norvegese Jostein Willmann lo inseguì. Giunsero da soli in vista del traguardo e allo sprint ebbe la meglio l’azzurro: il successo di una vita.

Dopo una parentesi tra cui spiccano le vittorie francesi di Bernard Hinault (1983), Laurent Fignon (1986), Jean-Claude Leclercq (1987), l’Italia tornò a dominare l’albo d’oro della Freccia Vallone. Cinque trionfi consecutivi tra il 1990 e il 1994, conditi da un secondo posto e ben tre terzi posti.

Jean-Claude Leclercq durante la Freccia Vallone

Jean-Claude Leclercq.

All’inizio del nuovo decennio Moreno Argentin arrivava da una splendida vittoria al Giro delle Fiandre, dopo che tra i nostri l’ultimo a vincere fu Dino Zandegù nel 1967. Altissime erano quindi le aspettative su di lui nella classica vallone e il corridore veneto non le tradì. L’allungo sul Muro di Huy, un durissimo strappo aggiunto alla corsa nel 1985, fu spettacolare e tremendo per gli avversari: nessuno resistette, poteva alzare le braccia al cielo.

Argentin replicò l’anno seguente, andando a segno con una fuga solitaria lanciata da lontano.

La stessa dinamica con la quale colse il successo nel 1993 Maurizio Fondriest. Un numero andato in scena tra il freddo e il gelo del Nord, la vittoria forse più bella sul piano tecnico per il corridore trentino.

Ma prima di Fondriest nel 1992 fu Giorgio Furlan a gioire ad Huy, scattando sull’erta finale mentre gli altri marcavano il favorito Argentin. Ed è proprio quest’ultimo che chiuse la striscia di successi azzurri nel 1994, anticipando sul traguardo gli altri fuggitivi Furlan e Evgenij Berzin.

Negli anni seguenti andò in scena la doppietta di Laurent Jalabert e l’Italia tornò a far da protagonista nel 1999 e nel 2000, rispettivamento grazie a Michele Bartoli e Francesco Casagrande.

Francesco Casagrande vince la Freccia Vallone nel 2000

Francesco Casagrande vince l’edizione del 2000.

Tante emozioni anche con il tris di Davide Rebellin (2004-2007-2009), dove nel mezzo si piazza la vittoria di Danilo Di Luca nel 2005.

Quella del 2004 fu il successo che firmò anche un record straordinario di Rebellin: tra il 18 e il 24 Aprile si aggiudicò Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Inoltre fu l’edizione più veloce di sempre con i suoi 44 km/h, conclusa con Davide che allunga sull’ultimo muro con una facilità impressionante.

Con il tris del corridore veneto nel 2009 l’Italia uscì dall’albo d’oro, per lasciar spazio soprattutto alla Spagna e a un corridore in particolare.

Alejandro Valverde, il recordman della Freccia Vallone

Alejandro Valverde si impose in questa corsa per la prima volta nel 2006 ed era solamente alla sua seconda partecipazione in una classica delle Ardenne.

Le seguenti vicende di doping culminate nella Operacion Puerto hanno visto coinvolto anche il corridore murciano. La sanzione per lui è scattata nel 2010, tornando alle corse due anni dopo. Proprio quel biennio dove la Spagna si rese protagonista nella classica belga con Joaquim Rodriguez e Daniel Moreno, rispettivamente nel 2012 e nel 2013.

Joaquim Rodriguez vince la Freccia Vallone del 2012

Joaquim Rodriguez vince l’edizione 2012.

Dall’edizione seguente Valverde si scatenò conquistando quattro vittorie consecutive e diventando così il recordman della Freccia Vallone. Un poker fenomenale, condito poi da un secondo posto nel 2018, che insieme a quello del 2007 lo rendono anche il corridore con più podi in questa corsa (sette).

Nel 2018 fu infatti battuto da Julian Alaphilippe che si ripetè anche l’anno dopo. Fu quell l’edizione dove anche l’Italia tornò sul podio grazie a Diego Ulissi, terzo.

Nella gara caratterizzata dalla Pandemia di Covid-19, corsa insolitamente a fine Settembre, a vincere fu Marc Hirschi con una grande progressione sul Muro di Huy.

Alejandro Valverde vince per la quinta volta nel 2017 la Freccia Vallone

Alejandro Valverde fa poker di vittore alla Freccia Vallone nel 2017. Photo: BettiniPhoto.net

Flèche Wallonne: la prova femminile

La Freccia Vallone è la corsa di un giorni femminile più antica, dopo il Trofeo Alfredo Binda in Italia e Emakumeen Euskal Bira in Spagna.

La classica belga si svolse per la prima volta nel 1998, anno in cui fu inaugurata sotto le redini di ASO, gli organizzatori del Tour de France. Come le altre classiche si svolge sulle stesse strade della prova maschile, ma su distanza più breve. Allo stesso modo, infatti, la gara termina sul ripido Muro di Huy.

La prima a vincere questa corsa fu Fabiana Luperini, capace di ripetersi anche nel 2001 e nel 2002. Un grande tris realizzato dall’unica azzurra che ha vinto la Freccia Vallone.

Uno scatto di Fabiana Luperini

Fabiana Luperini.

In seguito arrivarono solo podi: un secondo posto di Marta Bastianelli nel 2008 dietro Marianne Vos, nel 2013 un altro secondo posto di Elisa Longo Borghini sempre dietro l’olandese e un terzo posto l’anno dopo, ancora firmato da Longo Borghini.

L’Olanda ha fatto da padrona nell’albo d’oro grazie a Marianne Vos e Anna van der Breggen, con quest’ultima che detiene il record di vittorie con sei successi, per di più consecutivi.

Marianne Vos vinse tra il 2007 e il 2013, mancando l’edizione del 2010 e del 2012. La connazionale Anna van der Breggen invece si è imposta per la prima volta nel 2015 e non ha più smesso di vincere.

La sua sesta vittoria è arrivata nel 2020, in un’anomala edizione autunnale dovuta alla Pandemia di Covid-19. Quattro giorno dopo aver conquistato il Mondiale, va a vincere anche ad Huy in maglia iridata. Van der Breggen non si è fatta sorprendere dall’attacco di Demi Vollering sulla ripida salita finale. L’ha infatti seguita e quando Vollering ha esaurito le energie negli ultimi metri, l’ha superata alzando le braccia al cielo.

Anna Van Der Breggen vince l'edizione femminile 2020 della Freccia Vallone

Anna Van Der Breggen vince l’edizione 2020.

Il punto chiave del percorso

Da quando è stato inserito, si è rivelato spesso decisivo ai fini della vittoria o del podio. Stiamo parlando del Muro di Huy, aggiunto nel disegno della corsa nel 1985.

Si tratta di una salita di un chilometro e trecento metri con una pendenza media del 9,6% e massima del 26% da ripetere più volte, di solito tre. L’ultimo passaggio è quello che fa da traguardo della gara.

La Freccia Vallone è l’unica corsa di un giorno del calendario UCI World Tour, insieme alla Strade Bianche, a terminare su un pendio ripido e questo porta ovviamente a strategie di corsa diverse da altre classiche. La vittoria è raramente decisa prima dell’ultima scalata del Muro.

L’ultima volta che il vincitore ha eseguito l’azione decisiva prima del Muro è stato Igor Astarloa nel 2003, il quale aveva centrato la fuga di giornata.

Il Muro assume una dimensione religiosa, non solo ciclisticamente parlando, ma anche nel verso senso della parola. È infatti denominato “Cammino delle Cappelle” visto che a bordo strada salendo si incontrano sette cappelle, le quali avvicinano gradualmente alla basilica di Notre-Dame de la Sarte, dove termina la corsa.

Uno scatto di Igor Astarloa durante la Freccia Vallone

Igor Astarloa impegnato alla Flèche Wallonne.

Freccia Vallone: Albo d’Oro gara maschile

Questo è l’Albo d’Oro della corsa maschile della Flèche Wallonne. Dall’anno del suo debutto (1936) la competizione si è sempre disputata, tranne nel 1940 a causa della Seconda Guerra Mondiale.

Anno Vincitore Secondo Terzo
1936 Bandiera Belgio Philémon De Meersman Bandiera Belgio Alphonse Verniers Bandiera Belgio Camiel Michielsens
1937 Bandiera Belgio Adolph Braeckeveldt Bandiera Belgio Marcel Kint Bandiera Belgio Albert Perikel
1938 Bandiera Belgio Émile Masson jr. Bandiera Belgio Sylvère Maes Bandiera Belgio Cyrille Dubois
1939 Bandiera Belgio Edmund Delathouwer Bandiera Olanda Hubert Sijen Bandiera Belgio Albert Perikel
1940 edizione non disputata causa Seconda guerra mondiale
1941 Bandiera Belgio Sylvain Grysolle Bandiera Belgio Gustave Van Overloop Bandiera Belgio Jacques Geus
1942 Bandiera Belgio Karel Thijs Bandiera Belgio Frans Bonduel Bandiera Belgio Albert Perikel
1943 Bandiera Belgio Marcel Kint Bandiera Belgio Georges Claes Bandiera Belgio Désiré Keteleer
1944 Bandiera Belgio Marcel Kint Bandiera Belgio Brik Schotte Bandiera Belgio Marcel Quertinmont
1945 Bandiera Belgio Marcel Kint Bandiera Belgio Lucien Vlaemynck Bandiera Belgio André Maelbrancke
1946 Bandiera Belgio Désiré Keteleer Bandiera Belgio René Walschot Bandiera Belgio Edward van Dijck
1947 Bandiera Belgio Ernest Sterckx Bandiera Belgio Maurice Desimpelaere Bandiera Belgio Gustave Van Overloop
1948 Bandiera Italia Fermo Camellini Bandiera Belgio Brik Schotte Bandiera Belgio Camille Beeckman
1949 Bandiera Belgio Rik Van Steenbergen Bandiera Belgio Edward Peeters Bandiera Italia Fausto Coppi
1950 Bandiera Italia Fausto Coppi Bandiera Belgio Raymond Impanis Bandiera Belgio Jan Storms
1951 Bandiera Svizzera Ferdi Kübler Bandiera Italia Gino Bartali Bandiera Francia Jean Robic
1952 Bandiera Svizzera Ferdi Kübler Bandiera Belgio Stan Ockers Bandiera Belgio Raymond Impanis
1953 Bandiera Belgio Stan Ockers Bandiera Svizzera Ferdi Kübler Bandiera Italia Loretto Petrucci
1954 Bandiera Belgio Germain Derycke Bandiera Svizzera Ferdi Kübler Bandiera Belgio Jan De Valck
1955 Bandiera Belgio Stan Ockers Bandiera Belgio Alphonse Vandenbrande Bandiera Francia Stanislas Bober
1956 Bandiera Belgio Richard Van Genechten Bandiera Italia Sante Ranucci Bandiera Belgio André Vlayen
1957 Bandiera Belgio Raymond Impanis Bandiera Francia René Privat Bandiera Belgio Victor Wartel
1958 Bandiera Belgio Rik Van Steenbergen Bandiera Belgio Joseph Planckaert Bandiera Francia Pierre Everaert
1959 Bandiera Belgio Jos Hoevenaers Bandiera Belgio Marcel Janssens Bandiera Belgio Frans Schoubben
1960 Bandiera Belgio Pino Cerami Bandiera Francia Pierre Beuffeuil Bandiera Belgio Constant Goossens
1961 Bandiera Belgio Willy Vannitsen Bandiera Francia Jean Graczyk Bandiera Belgio Frans Aerenhouts
1962 Bandiera Belgio Henri De Wolf Bandiera Belgio Pino Cerami Bandiera Germania Hans Junkermann
1963 Bandiera Francia Raymond Poulidor Bandiera Olanda Jan Janssen Bandiera Olanda Peter Post
1964 Bandiera Belgio Gilbert Desmet Bandiera Olanda Jan Janssen Bandiera Olanda Peter Post
1965 Bandiera Italia Roberto Poggiali Bandiera Italia Felice Gimondi Bandiera Gran Bretagna Tom Simpson
1966 Bandiera Italia Michele Dancelli Bandiera Francia Lucien Aimar Bandiera Germania Rudi Altig
1967 Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Olanda Peter Post Bandiera Belgio Willy Bocklant
1968 Bandiera Belgio Rik Van Looy Bandiera Francia José Samyn Bandiera Olanda Jan Janssen
1969 Bandiera Belgio Jos Huysmans Bandiera Belgio Eric De Vlaeminck Bandiera Belgio Eric Leman
1970 Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Belgio Georges Pintens Bandiera Belgio Eric De Vlaeminck
1971 Bandiera Belgio Roger De Vlaeminck Bandiera Belgio Frans Verbeeck Bandiera Belgio Joseph Deschoenmaecker
1972 Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Francia Raymond Poulidor Bandiera Belgio Willy Van Neste
1973 Bandiera Belgio André Dierickx Bandiera Belgio Eddy Merckx Bandiera Belgio Frans Verbeeck
1974 Bandiera Belgio Frans Verbeeck Bandiera Belgio Roger De Vlaeminck non assegnato
1975 Bandiera Belgio André Dierickx Bandiera Belgio Frans Verbeeck Bandiera Belgio Eddy Merckx
1976 Bandiera Olanda Joop Zoetemelk Bandiera Belgio Frans Verbeeck Bandiera Belgio Freddy Maertens
1977 Bandiera Italia Francesco Moser Bandiera Italia Giuseppe Saronni non assegnato
1978 Bandiera Francia Michel Laurent Bandiera Italia Gianbattista Baronchelli Bandiera Germania Dietrich Thurau
1979 Bandiera Francia Bernard Hinault Bandiera Italia Giuseppe Saronni Bandiera Svezia Bernt Johansson
1980 Bandiera Italia Giuseppe Saronni Bandiera Svezia Sven-Åke Nilsson Bandiera Francia Bernard Hinault
1981 Bandiera Belgio Daniel Willems Bandiera Olanda Adrie van der Poel Bandiera Belgio Guido Van Calster
1982 Bandiera Italia Mario Beccia Bandiera Norvegia Jostein Wilmann Bandiera Belgio Paul Haghedooren
1983 Bandiera Francia Bernard Hinault Bandiera Francia René Bittinger Bandiera Svizzera Hubert Seiz
1984 Bandiera Danimarca Kim Andersen Bandiera Belgio William Tackaert Bandiera Olanda Heddie Nieuwdorp
1985 Bandiera Belgio Claude Criquielion Bandiera Italia Moreno Argentin Bandiera Francia Laurent Fignon
1986 Bandiera Francia Laurent Fignon Bandiera Francia Jean-Claude Leclercq Bandiera Belgio Claude Criquielion
1987 Bandiera Francia Jean-Claude Leclercq Bandiera Belgio Claude Criquielion Bandiera Germania Rolf Gölz
1988 Bandiera Germania Rolf Gölz Bandiera Italia Moreno Argentin Bandiera Olanda Steven Rooks
1989 Bandiera Belgio Claude Criquielion Bandiera Olanda Steven Rooks Bandiera Belgio Wim Van Eynde
1990 Bandiera Italia Moreno Argentin Bandiera Francia Jean-Claude Leclercq non assegnato
1991 Bandiera Italia Moreno Argentin Bandiera Belgio Claude Criquielion Bandiera Italia Claudio Chiappucci
1992 Bandiera Italia Giorgio Furlan Bandiera Francia Gérard Rué Bandiera Italia Davide Cassani
1993 Bandiera Italia Maurizio Fondriest Bandiera Francia Gérard Rué Bandiera Italia Claudio Chiappucci
1994 Bandiera Italia Moreno Argentin Bandiera Italia Giorgio Furlan Bandiera RussiaEvgenij Berzin
1995 Bandiera Francia Laurent Jalabert Bandiera Italia Maurizio Fondriest Bandiera RussiaEvgenij Berzin
1996 Stati Uniti Lance Armstrong Bandiera Francia Didier Rous Bandiera Italia Maurizio Fondriest
1997 Bandiera Francia Laurent Jalabert Bandiera Francia Luc Leblanc Bandiera Svizzera Alex Zülle
1998 Bandiera Danimarca Bo Hamburger Bandiera Belgio Frank Vandenbroucke Bandiera Italia Alberto Elli
1999 Bandiera Italia Michele Bartoli Bandiera Olanda Maarten den Bakker Bandiera Belgio Mario Aerts
2000 Bandiera Italia Francesco Casagrande Bandiera Belgio Rik Verbrugghe Bandiera Francia Laurent Jalabert
2001 Bandiera Belgio Rik Verbrugghe Bandiera Italia Ivan Basso Bandiera Germania Jörg Jaksche
2002 Bandiera Belgio Mario Aerts Bandiera Venezuela Unai Etxebarria Bandiera Italia Michele Bartoli
2003 bandiera Spagna Igor Astarloa bandiera Spagna Aitor Osa Bandiera Kazakistan Aleksandr Šefer
2004 Bandiera Italia Davide Rebellin Bandiera Italia Danilo Di Luca Bandiera Germania Matthias Kessler
2005 Bandiera Italia Danilo Di Luca Lussemburgo Kim Kirchen Bandiera Italia Davide Rebellin
2006 bandiera Spagna Alejandro Valverde bandiera Spagna Samuel Sánchez Bandiera Olanda Karsten Kroon
2007 Bandiera Italia Davide Rebellin bandiera Spagna Alejandro Valverde Bandiera Italia Danilo Di Luca
2008 Lussemburgo Kim Kirchen Bandiera Australia Cadel Evans Bandiera Italia Damiano Cunego
2009 Bandiera Italia Davide Rebellin Lussemburgo Andy Schleck Bandiera Italia Damiano Cunego
2010 Bandiera Australia Cadel Evans bandiera Spagna Joaquim Rodríguez bandiera Spagna Alberto Contador
2011 Bandiera Belgio Philippe Gilbert bandiera Spagna Joaquim Rodríguez bandiera Spagna Samuel Sánchez
2012 bandiera Spagna Joaquim Rodríguez Bandiera Svizzera Michael Albasini Bandiera Belgio Philippe Gilbert
2013 bandiera Spagna Daniel Moreno Bandiera Colombia Sergio Henao Bandiera Colombia Carlos Alberto Betancur
2014 bandiera Spagna Alejandro Valverde Bandiera Irlanda Daniel Martin Bandiera Polonia Michał Kwiatkowski
2015 bandiera Spagna Alejandro Valverde Bandiera Francia Julian Alaphilippe Bandiera Svizzera Michael Albasini
2016 bandiera Spagna Alejandro Valverde Bandiera Francia Julian Alaphilippe Bandiera Irlanda Daniel Martin
2017 bandiera Spagna Alejandro Valverde Bandiera Irlanda Daniel Martin Bandiera Belgio Dylan Teuns
2018 Bandiera Francia Julian Alaphilippe bandiera Spagna Alejandro Valverde Bandiera Belgio Jelle Vanendert
2019 Bandiera Francia Julian Alaphilippe Bandiera Danimarca Jakob Fuglsang Bandiera Italia Diego Ulissi
2020 Bandiera Svizzera Marc Hirschi Bandiera Francia Benoît Cosnefroy Bandiera Canada Michael Woods

Articolo realizzato con il contributo di Alessio Valsecchi.

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A proposito dell'autore

Da sempre convive con quella malattia cronica che lo fa appassionare a qualsiasi sport guarda. La magia del ciclismo l'ha stregato lentamente ma in modo irrevocabile. Sia in sella pedalando verso l'alto, sia dal divano guardando ogni corsa. Poi è arrivata la penna per narrare una delle discipline che più si presta al racconto, uno degli sport più letterari.